Nell’era contemporanea, in cui la sostenibilità ambientale è al centro dell’attenzione, la gestione delle risorse idriche ha assunto una notevole importanza. Tra le soluzioni più innovative ed ecocompatibili, spicca il recupero dell’acqua piovana. In particolare, si sta diffondendo l’uso di sistemi di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana per l’irrigazione degli orti urbani. Ma come funziona esattamente un impianto di questo tipo? E come si progetta?
Il ciclo dell’acqua e l’importanza del suo recupero
L’acqua è una risorsa vitale, irrinunciabile per la sopravvivenza di ogni essere vivente. Tuttavia, spesso non ci si rende conto di quanto sia fondamentale la sua gestione e il suo uso razionale.
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L’acqua che usiamo ogni giorno per bere, cucinare, lavare i vestiti o irrigare i nostri giardini è, nella maggior parte dei casi, acqua potabile. Questo significa che viene sottoposta a un processo di trattamento, per garantirne la salubrità e rimuovere eventuali contaminanti. Tuttavia, per molti usi, come l’irrigazione, non è necessario utilizzare acqua potabile.
Qui entra in gioco l’acqua piovana. Essa rappresenta una preziosa risorsa, spesso sottovalutata, che può essere facilmente raccolta e utilizzata. In particolare, il recupero dell’acqua piovana può contribuire in modo significativo alla riduzione del consumo di acqua potabile.
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L’acqua piovana: una risorsa gratuita e rinnovabile
Mettere a punto un sistema di raccolta dell’acqua piovana è un’operazione che comporta numerosi vantaggi. Innanzitutto, si tratta di una risorsa gratuita e facilmente accessibile. Inoltre, l’acqua piovana è priva di cloro e di altri additivi che si possono trovare nell’acqua potabile e che possono essere dannosi per le piante.
La raccolta di acqua piovana avviene attraverso un sistema relativamente semplice, che comprende un serbatoio di raccolta, un sistema di filtrazione e un sistema di distribuzione. Il serbatoio di raccolta viene posizionato in modo da raccogliere l’acqua che cade sul tetto della casa o su altre superfici. L’acqua viene poi filtrata per eliminare eventuali detriti o sostanze indesiderate, e infine viene distribuita per l’irrigazione.
Come progettare un sistema di raccolta dell’acqua piovana
Progettare un sistema di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione di un orto urbano non è un compito particolarmente arduo, ma richiede una certa programmazione.
Innanzitutto, è necessario valutare la quantità di acqua che può essere raccolta. Questo dipende dalla superficie da cui l’acqua viene raccolta (ad esempio, la superficie del tetto) e dalla quantità di pioggia che cade in una specifica area. Una volta stimata la quantità di acqua che si può recuperare, si può procedere con la scelta del serbatoio di raccolta, che deve essere di dimensioni adeguate.
Un altro elemento fondamentale è il sistema di filtrazione. Esso deve essere in grado di rimuovere eventuali detriti o contaminanti che potrebbero danneggiare le piante o ostruire il sistema di irrigazione.
Infine, è necessario prevedere un sistema di distribuzione, che porta l’acqua raccolta all’orto.
L’uso delle acque grigie
Oltre all’acqua piovana, anche le acque grigie – ovvero l’acqua proveniente da lavandini, docce, lavastoviglie e lavatrici – possono essere recuperate e utilizzate per l’irrigazione. Questo comporta un ulteriore risparmio di acqua potabile e una maggiore sostenibilità.
Tuttavia, l’uso delle acque grigie richiede un impianto più complesso e un trattamento più attento, per rimuovere i detergenti e altre sostanze potenzialmente dannose per le piante. Inoltre, le leggi e i regolamenti variano da un comune all’altro, quindi è necessario accertarsi che l’uso delle acque grigie sia permesso e in che modo.
In conclusione, la progettazione di un sistema di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana per l’irrigazione di orti urbani è un’opzione sostenibile e vantaggiosa, che richiede una certa pianificazione e attenzione, ma che può dare grandi soddisfazioni.
La progettazione del sistema di filtrazione dell’acqua piovana
L’acqua piovana, una volta raccolta, deve essere filtrata per rimuovere eventuali sostanze indesiderate prima di essere utilizzata per l’irrigazione. Creare un sistema di filtrazione non è complesso e può essere realizzato con materiali di facile reperibilità.
Una delle opzioni più comuni per la filtrazione dell’acqua piovana è l’utilizzo di filtri a sabbia. Questi filtri sono costituiti da uno strato di sabbia attraverso cui l’acqua viene fatta passare. Le particelle più grosse vengono trattenute nella sabbia, mentre l’acqua filtrata esce dal fondo del filtro. Questo sistema è semplice e relativamente economico, ma richiede una certa manutenzione, poiché la sabbia deve essere sostituita periodicamente.
Un’altra opzione è l’utilizzo di filtri a carboni attivi. Questi filtri utilizzano una sostanza chiamata carbone attivo, che è in grado di adsorbire una vasta gamma di sostanze chimiche. I filtri a carboni attivi sono particolarmente efficaci nella rimozione del cloro e di altri composti organici volatili (VOC), che possono essere presenti nell’acqua piovana a causa dell’inquinamento atmosferico.
Esistono anche filtri a membrana, che utilizzano una membrana semipermeabile per separare le particelle più piccole. Questi filtri sono più costosi e richiedono una manutenzione più attenta, ma offrono un grado di filtrazione superiore.
Manutenzione e controllo del sistema di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana
Un sistema di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana richiede una certa manutenzione per garantire il suo corretto funzionamento nel tempo.
Il serbatoio di raccolta deve essere pulito regolarmente per prevenire la formazione di alghe o muffe. Inoltre, è importante controllare periodicamente che non ci siano perdite e che il serbatoio sia in buone condizioni.
Il sistema di filtrazione necessita di una manutenzione regolare, che varia a seconda del tipo di filtro utilizzato. Ad esempio, i filtri a sabbia devono essere sostituiti periodicamente, mentre i filtri a carboni attivi e a membrana devono essere ispezionati e puliti regolarmente.
Il sistema di distribuzione, infine, deve essere controllato per assicurarsi che non ci siano ostruzioni che potrebbero impedire il flusso dell’acqua.
Conclusione
In un’era in cui la sostenibilità e la gestione responsabile delle risorse sono sempre più importanti, il recupero dell’acqua piovana offre un modo ecologico e sostenibile per ridurre il consumo di acqua potabile. Sebbene la progettazione e la manutenzione di un sistema di raccolta e filtrazione dell’acqua piovana richiedano una certa pianificazione e attenzione, i benefici a lungo termine superano di gran lunga l’impegno iniziale. Investendo tempo e risorse in un sistema di raccolta dell’acqua piovana, non solo si contribuirà a salvaguardare l’ambiente, ma si avranno anche orti urbani più sani e rigogliosi. Con un po’ di impegno e creatività, ognuno di noi può fare la sua parte per un futuro più sostenibile.